È del mese scorso la notizia dell’inaugurazione di Contamination Lab. Si tratta del nuovo spazio creativo di coworking fondato dall’Università Cattolica di Milano su iniziativa di ILAB. Quest’ultimo è il centro per l’innovazione e lo sviluppo delle attività didattiche e tecnologiche di ateneo. L’idea nasce allo scopo di rendere possibile una contaminazione di idee tra realtà diverse: studenti, docenti, mondo delle imprese e delle start-up.
Attraverso l’interazione di questi soggetti, viene valorizzata l’intraprendenza dei giovani. I partecipanti collaboreranno in team al fine di creare un’idea che possa un giorno diventare una professione.
Come funziona Contamination Lab?
Il Contamination Lab è uno spazio di contaminazione (come dice il nome) tra studenti di differenti ambiti, che vengono messi insieme per sviluppare idee dalle quali possono nascere idee imprenditoriali. Possono entrare a fare parte del coworking i ragazzi iscritti all’ateneo o già laureati in esso. Ma anche esterni che dimostrino di possedere ottime competenze nell’ambito del progetto da sviluppare. Contamination Lab offre postazioni e uffici aperti per un massimo di 12 mesi, al termine dei quali il progetto deve essere presentato. A supporto degli studenti, l’università organizza continui corsi di formazione all’imprenditorialità e incontri con esperti.
Lo scopo del progetto è lo sviluppo di talenti e idee, al passo con le esigenze delle aziende con le quali i Lab collaborano. I ragazzi fanno parte di vere e proprie startup.
Ancora una volta il coworking punta sui giovani, diventando uno strumento di realizzazione di nuove opportunità di lavoro oggi necessarie alla ripresa del nostro Paese. Mettere i ragazzi di fronte alle richieste del mercato, è un modo per spingerli a trovare le giuste soluzioni, adatte al tempo che stanno vivendo e con gli strumenti che hanno a disposizione.
Il progetto sembra già destinato ad espandersi ad altre città universitarie italiane nel giro di qualche anno.
_Serena